martedì 6 settembre 2016

Risposta dall'Italia per Charlie Hebdo


Triste, molto triste.
Quella di Charlie Hebdo è stata un' uscita veramente triste ed infelice nei confronti di circa 300 vittime di una catastrofe naturale più un numero imprecisato di sfollati.
Delle tante reazioni e parole che ho letto sul web e nei giornali devo dire in quella di Angelino Alfano, per il quale ammetto che non nutro particolare simpatia, sento di ritrovarmi e di usare le sue parole come ispirazione a questa vignetta.
L' Italia è stata molto solidale e vicina ai tempi in cui avvenne l' assalto nella sede del settimanale satirico francese, i social e le immagine dei vari profili Facebook si erano riempite di condoglianze con la famosa dicitura ''Je suis Charlie" ; messaggio che Io personalmente non ho voluto condividere perchè, nonostante sconvolto per l' accaduto ritenevo che quell' attentato poteva anche essere evitato, ma questa è solo una mia opinione.
Allo stupore e l' indignazione che il nostro Paese ( e non solo il nostro ) ha avuto per la recente vignetta che si fa beffa di una nostra catastrofe con una satira umoristica, che io e forse nessuno vede, la redazione di Charlie Hebdo lancia una vignetta di precisazione dove compare una persona insaguinata sotto le macerie dicendo:
"Italiani...non è Charlie Hebdo che costruisce le vostre case, è la mafia!".
E devo dire che questa precisazione la trovo a metà strada tra un voler rincarare la dose per averla vinta a tutti i costi dimostrando solo arroganza e tirando fuori uno stereotipo in questo caso fuori luogo ed un voler fare anche da maestrino insegnandoci qualcosa e sbeffeggiandoci con la presunzione di saperla più lunga di noi che in Italia ci viviamo.
L' azione più corretta da fare verso il nostro paese e verso tutte le famiglie delle vittime dei terremotati era, Charlie Hebdo, porgere le scuse.


Come nota positiva leggo che l' Ambasciata Francese, a Roma, prende le distanze da questa situazione dichiarando:
«La vignetta non rappresenta assolutamente la nostra posizione. La Francia è vicina all’Italia in questa difficile prova».